È stata presentata agli inizi di marzo la relazione sull’applicazione della legge regionale del Veneto, al centro delle discussioni il tema della prevenzione e del gioco sicuro. Se quella del gioco pubblico è sempre di più un’industria forte e ramificata, capace di offrire posti di lavoro e di attirare investitori, lo si deve anche al suo impegno per la promozione del gioco sicuro e responsabile. Un impegno reso possibile anche dalla sinergia con le istituzioni, come ad esempio il Consiglio Regionale del Veneto, che ha di recente pubblicato i numeri derivati dall’applicazione della legge regionale sulla prevenzione e sulla cura delle ludopatie.
Nel 2020 sono stati 1.454 i giocatori patologici in cura nella nostra regione, stando a quanto si legge su Gioco News, mentre nel 2021 1.345. Numeri leggermente in calo, che non devono però far abbassare la guardia, come sottolineato dalla Consigliera Regionale in quota Lega e Liga Veneta, Sonia Brescanin in occasione della presentazione del report: “Dalla relazione emerge come i Servizi per le dipendenze delle aziende sanitarie regionali hanno saputo innovare gli approcci e gli asset tradizionali, affrontando nuove criticità legati a un periodo particolarmente complesso”.
Numeri importanti sono anche quelli che emergono dalla fotografia dei giocatori compulsivi medi, che in Veneto sono di età compresa tra i 45 e i 49 anni. Numeri simili si ritrovano, come riporta Gaming Report, per la Toscana e la vicina Lombardia. In queste regioni l’età maggiormente coinvolga nel gambling è quella che va tra i 18 e i 54 anni, con picchi nella fascia tra 18 e 35. Interessante è anche notare gli interessi degli utenti: se nel gioco fisico oltre il 30% del campione di indagine sceglie i gratta e vinci, per quello online il canale prevalente è quello delle scommesse sportive, che raccoglie da solo quasi il 40% della filiera.
Numeri importanti, da tenere bene in considerazione, per continuare a programmare il futuro e a guidare lo sviluppo in senso responsabile e sicuro del gioco pubblico. Una filiera che è in costante crescita, con un pubblico sempre più giovane e sempre più ampio. Un’industria che non vuole e non può mettere da parte la battaglia per creare un ambiente sempre più responsabile.