ZELARINO (VENEZIA). Tra le tante figure coinvolte a Casa di Anna (clicca per approfondire) nel “riscatto attraverso il lavoro” ad essere ancora esclusa sembrava essere proprio lei, Anna, la padrona di casa, e i tanti disabili gravi come lei, difficilmente collocabili all’interno del processo produttivo agricolo. Il progetto del “Lavoratorio” nasce proprio con questo intento: offrire un’opportunità di inserimento lavorativo anche per loro e l’idea, è nata proprio grazie a Anna. Fin da bambina infatti la mamma di Anna, Carla, ha avuto il sospetto che capisse ma non riuscisse ad esprimersi. A lungo si è battuta per trovare un sistema di comunicazione che consentisse alla figlia di interagire con il mondo e alla fine l’ha trovato: un movimento particolare della mano della ragazza guida la composizione su una tastiera delle parole di Anna che – sorpresa – sono lucide, profonde, bellissime.
Un pensiero scritto da Anna con la tecnica della comunicazione facilitata, ad esempio è il seguente: alla domanda “Ti piace passeggiare a Casa di Anna?” Anna risponde: “Passeggiare mi piace per il mio viso che il vento sente e corpo mi tiene in peso minore, un lungo sospiro entra e vado avanti più leggera e felice”.
Da questa “scoperta” all’idea di estendere questa opportunità anche ad altri disabili gravi il passo è breve. In piena coerenza con gli scopi sociali della Fattoria nasce così un laboratorio dedicato che potrà accogliere fino a 7 disabili ai quali sarà affidato un compito davvero importante: quello di raccontare la vita di Casa di Anna nei suoi piccoli e quotidiani istanti di bellezza, dal fiorire di un albero allo sbocciare di un germoglio, ma anche nei suoi tanti eventi e iniziative sociali e culturali.
Tutto questo è reso possibile grazie al contributo economico dell’azienda veneziana Pellegrini Spa, leader nell’office printing e prossima a celebrare i 100 anni dalla fondazione. Una partnership “naturale” quella tra le due realtà, legate da rapporti familiari molto stretti (Anna è cugina di Sofia Pellegrini, AD di Pellegrini Spa) ma che trova nel “Lavoratorio” il punto di incontro più significativo.
“Come azienda – spiega Sofia Pellegrini – desideriamo restituire al territorio parte della ricchezza generata attraverso il successo della nostra attività, e lo facciamo da sempre attraverso il sostegno allo sport e alla cultura. Ma volevamo da tempo sviluppare un progetto spiccatamente sociale e che potesse esprimere in modo diverso il valore della buona comunicazione e il “Lavoratorio” esprime pienamente i valori in cui ci riconosciamo. Non si tratta solo di un’attività benefica per i disabili gravi che verranno coinvolti, ma anche di un’importante finestra sul mondo visto con gli occhi di chi, a differenza nostra, non può servirsi dei tradizionali strumenti di comunicazione per condividere i propri pensieri. Per un’azienda come la nostra, che si occupa di tecnologia, informatica e sistemi di comunicazione, non può esserci declinazione sociale migliore che esplorare le nuove frontiere di una comunicazione davvero condivisa e accessibile a tutti.”.“Ancora una volta – commenta Piero Pellegrini, fondatore di Casa di Anna – la nostra Anna ha generato opportunità di inclusione per molti altri . Siamo felici che possa essere lei per prima protagonista del racconto della sua stessa casa, che ogni giorno genera occasioni di riscatto e rinascita per tante persone svantaggiate”.