L’associazione UABT, Unione delle Associazioni Burkinabè di Treviso, presieduta da Idriss Taraboure Zanre guida un importante progetto di innovazione agribiologica finanziato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM)Italia nel quadro dell’iniziativa A.MI.CO. Grant che si svilupperà a Treviso con la cooperativa sociale Topinambur e in Burkina Faso con l’associazione Bissakoupou e la cooperativa Nako Panga.
“Per il bene di tutti è necessaria una rivoluzione in agricoltura non solo in Africa ma anche in Italia e nel mondo. L’uso diffuso di pesticidi e concimi chimici è la causa di gravi malattie e della sterilità dei terreni”, afferma Idriss Zanre, volto noto nel mondo del terzo settore, che prosegue con l’associazione UABT, Unione delle Associazioni Burkinabè di Trevisoun percorso di diffusione delle buone pratiche dell’agricoltura biologica iniziato nel 2014 con il progetto “Risorsa Terra”, poi nel 2019 con “Salvaguardia dell’ambiente, un’impresa di tutti per tutti”, premiato dall’OIM Italia nel quadro dell’iniziativa A.MI.CO. Award.
Il nuovo progetto “Innovazione agribiologica in Burkina Faso” ha preso il via a settembre del 2022 e si concluderà il prossimo giugno. Coinvolge i villaggi di Zabre, 80.000 abitanti, di Garango (70.000 abitanti) e la provincia di Treviso. Cinquanta i beneficiari diretti nella costruzione di una ventina di pozzi perla produzione di concime organico, più di quattrocento gli agricoltori burkinabè che hanno partecipato alle riunioni di sensibilizzazione e di divulgazione dell’iniziativa.
“A Treviso abbiamo programmato cinque incontri sulle tecniche di agricoltura biologica con la cooperativa sociale Topinambur a cui parteciperanno sia agricoltori burkinabè che italiani”, prosegue Idriss che di giorno lavora come caporeparto in una fabbrica di tappezzeria dalle 8 di mattina alle 17, la sera si dedica alla gestione dell’attività associativa. Proprietario di due ettari di terreno agricolo in Burkina sui quali la sua numerosa famiglia coltiva miglio e mais, ha toccato con mano le conseguenze della diffusione dei pesticidi e dei fertilizzanti chimici importati nel suo paese da Cina e India: “Paghiamo un prezzo altissimo sia in termini di sicurezza alimentare che di benessere e di protezione dell’ecosistema. Dobbiamo tornare alla grande riforma di Thomas Sankara, quando ogni villaggio aveva a disposizione un tecnico di agricoltura biologica. Potrebbe essere una buona idea anche per Treviso e i comuni italiani”.
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