Pordenone, 28 novembre 2022. Ci sarà il critico cinematografico Roberto Chiesi a introdurre la proiezione di “Porcile”, ottava serata della grande retrospettiva che Cinemazero e Visionario dedicano ai film di Pier Paolo Pasolini, martedì29 novembre a Pordenone e mercoledì 30 a Udine, alle 20:45. Nell’occasione, Chiesi, responsabile del Centro Studi Pasolini di Bologna e autore di molti studi, presenta il suo ultimo lavoro: “Pasolini, il fantasma del presente”, uscito quest’anno per Vallecchi editore.
Il libro, con prefazione di Dacia Maraini, ripercorre gli ultimi anni dell’intensa e prolifica attività di scrittore e regista di Pier Paolo Pasolini, anni in cui la dialettica fra passato e presente diviene drammatica. L’intellettuale condanna i lineamenti della contemporaneità che continua a vivisezionare nei suoi scritti ma che rifiuta di filmare nel suo cinema. Ma a quale passato pensava Pasolini? Quali erano i connotati, anche fisici e concreti, del mondo che rimpiangeva così disperatamente? È probabile che le ragioni più profonde del perché il suo pensiero e la sua figura continuino ad avere una tormentata attualità anche a distanza di quarantasette anni dalla sua morte si celino proprio in questa dialettica fra nostalgia e condanna. Il libro di Roberto Chiesi tenta di spiegare le ragioni contraddittorie e complesse di questa visione della realtà, che è all’origine dell’ultimo, fervido e importante periodo dell’arte pasoliniana.
La serata prosegue con la visione di “Porcile”, film del 1968 chenarra duestorie ambientate in epoche diverse, un passato indefinito e il 1967, in spazi emblematici – una zona vulcanica e una villa neoclassica in Germania – tracciando un crudele apologo sul presente. Nella prima storia, ‘barbarica’ e quasi muta, un giovane cannibale fa proseliti e sfida legge e morale; nella seconda, un potente industriale tedesco accetta la fusione con un concorrente, ex nazista. Ma il suo rampollo cela uno scandaloso segreto.
Del film, Alberto Moravia scriveva: «Il carattere unitario di “Porcile” deriva soprattutto dall’incastro perfetto degli elementi che lo costituiscono. Da una parte una società tradizionale costringe il “diverso” al cannibalismo; dall’altra una società cannibalesca costringe il “diverso” alla zoofilia. In ambedue i casi quello che conta non è il carattere della società ma il fatto che ci sia una società».
Per maggiori informazioni sulla programmazione e per l’acquisto dei biglietti consultare i siti www.visionario.movie e www.cinemazero.it.
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