Ha voluto festeggiare i suoi 100 anni in quella che considera la sua seconda casa, Jesolo. Erwin Wendl ha così rifatto quello che fa ogni anno, da 50 anni, con tutti i familiari: fatto le valigie e partito alla volta della località balneare veneziana, raggiungendo l’hotel Cavalieri Palace dove, ad attenderlo, c’era la città, con il sindaco Valerio Zoggia e l’Associazione Jesolana Albergatori, con la consigliera Silvia Visentin ed il direttore Giorgio Gagliardi.
Il signor Wendl è stato un noto ingegnere austriaco. Il figlio Robert, che ha proseguito con l’attività del padre, gestisce uno dei più noti studi di ingegneria d’Austria. Dopo cinque anni di guerra (combattuta in Russia e Franci), con tutti gli orrori e le gravi ferite che questi hanno avuto, Erwin ha iniziato a studiare ingegneria civile a Graz. Nel 1957, assieme ad Hans Halle, ha fondato lo studio di ingegneria civile Haller-Wendsl e, in oltre 40 anni di attività professionale, ha portato a termine circa 1600 progetti, per un volume d’affare di oltre 2,2 milioni di euro. Ha lavorato a livello internazionale come esperto, tra Argentina, Arabia Saudita, Iran, Oman ed Egitto. Ha progettato anche le ristrutturazioni di vecchi edifici.
Grande sportivo, ha giocato soprattutto a pallamano: a soli 16 anni era nella prima squadra di Graz; successivamente ha anche fatto parte della nazionale austriaca. Appassionato di tennis e sci, sport che ha praticato fino a 80 anni. Golfista tutt’ora in attività: lo scorso anno ha giocato nel green di Jesolo.
Ha tre figli (la moglie Gerlinde è mancata 19 anni fa), Susanne, Robert e Katrin, quindi sei nipoti e tre pronipoti.
Ha sempre amato viaggiare, soprattutto in Italia e negli ultimi anni almeno una volta l’anno ai Cavalieri di Jesolo.
Ingegnere, ma qual è il suo segreto?
“Tanto sport (sono stato anche nella nazionale austriaca di pallamano), esercizi quotidiani di ginnastica e… Jesolo, che di certo ha contribuito a mantenermi giovane. Considerate che qui ci vengo da ben 50 anni”.
Si può dire che Jesolo sia la sua seconda casa?
“Certamente: non vieni trattato come un cliente, ma come un ospite, anzi come uno di casa. E sarò contento di poterci tornare anche il prossimo anno. Magari facendo una partita a golf”.
Ma cosa le piace di più di Jesolo?
“La spiaggia, il clima, gli hotels e l’ospitalità italiana”.
“La presenza del signor Erwin – ha commentato la consigliera Aja, Silvia Visentin – ma anche la sua forte volontà di festeggiare a Jesolo un traguardo così importante come quello dei 100 anni, è la dimostrazione di come la città sappia trattare, direi coccolare, i suoi ospiti. Dire che questa è un po’ la loro seconda casa non è un modo di dire, ma un dato di fatto, che viene testimoniato dalle tante famiglie che ci ritornano da anni e che, grazie anche al loro passaparola, viene svolta promozione turistica. Grazie alla famiglia Vigolo, del Cavalieri, ma anche grazie a tutti i colleghi che ogni giorno, con la loro passione e professionalità, permettono a Jesolo di essere ai vertici internazionali del turismo balneare”.
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