PORDENONE. Lo spaventoso aumento dei costi di energia e materie prime sta colpendo pesantemente imprese, famiglie e anche i Comuni. Soprattutto quelli medi e grandi che più di altri devono erogare servizi e interventi. Le risposte dal governo alle richieste dei sindaci sono state assolutamente insufficienti e costringe i Comuni a scegliere tra aumentare i tributi o tagliare servizi primari. Evidentemente non si percepisce la gravità della situazione. Per questo motivo giovedì 10 febbraio, alle ore 20, molti Comuni italiani, di ogni appartenenza politica, spegneranno simbolicamente l’illuminazione di alcuni edifici o di un luogo significativo per la comunità.
Un segnale pacato ma fermo per far comprendere che è urgente un sostegno adeguato a coprire almeno tutti gli aumenti previsti in questi mesi. L’Anci stima per le amministrazioni comunali un aggravio di almeno 550 milioni di euro, su una spesa complessiva annua per l’energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro.
Questo al netto dei rincari delle materie prime che fanno schizzare in alto i costi delle opere e delle manutenzioni. In un quadro emergenziale di questo tipo serve un piano straordinario nazionale a sostegno dei Comuni per mettere in sicurezza i bilanci, consentire di sterilizzare o ridurre i tributi, garantire l’erogazione dei servizi pubblici con continuità.
Ci troveremo ad affrontare un peggioramento della situazione delle famiglie per le quali metteremo in campo tutti gli strumenti di sostegno di cui disponiamo ma senza una strategia nazionale che liberi risorse ora indirizzate altrove, saremo in seria difficoltà.
Alessandro Ciriani, sindaco di Pordenone
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