Cronicità in Italia: numeri e impatti sul sistema sanitario
In Italia, le malattie croniche colpiscono 24 milioni di persone e rappresentano l’85% dei decessi totali, generando una spesa sanitaria annua di oltre 65 miliardi di euro. Questi dati sono il risultato dell’invecchiamento della popolazione, che aumenta il rischio di sviluppare patologie impattanti sulla qualità di vita, come lo scompenso cardiaco, il diabete mellito di tipo 2 e la malattia renale cronica. Questo scenario evidenzia la necessità di interventi mirati in ambito di prevenzione, diagnosi precoce, gestione dei pazienti e accesso all’innovazione per garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
Un nuovo paradigma per la gestione delle malattie croniche
Per migliorare la gestione delle malattie croniche e valorizzare l’innovazione farmaceutica, The European House – Ambrosetti, con il contributo di AstraZeneca, ha organizzato l’iniziativa ‘Verso un nuovo paradigma per la gestione della spesa per la cronicità’. Attraverso 6 tavole rotonde multidisciplinari regionali, coinvolgendo più di 40 esperti, si è analizzata la spesa relativa ai pazienti con patologie cardio-nefro-metaboliche. I risultati sono stati presentati a Roma il 3 dicembre durante l’evento “Ripensare le cronicità – L’impatto dell’innovazione per un Ssn sostenibile”.
Secondo Rossana Bubbico, Senior Consultant del TEHA Group, l’accelerazione delle innovazioni scientifiche e tecnologiche è essenziale per migliorare la salute delle persone e rispondere ai nuovi bisogni di una popolazione invecchiata. Tuttavia, l’accesso all’innovazione farmacologica è limitato da una visione parcellizzata che enfatizza solo l’incremento della spesa, trascurando il percorso completo del paziente e le possibili riduzioni di altre voci di spesa sanitaria e sociale.
Impatti positivi delle innovazioni terapeutiche
Gli SGLT2i hanno rivoluzionato il trattamento di patologie come il diabete mellito di tipo 2, la malattia renale cronica e lo scompenso cardiaco. Queste terapie hanno dimostrato di ridurre il tasso di ospedalizzazione, generando risparmi significativi per il sistema sanitario e migliorando gli esiti clinici per i pazienti. L’utilizzo degli SGLT2i in nefrologia ha contribuito a rallentare la progressione della malattia renale cronica e a ridurre la mortalità.
Nel caso dello scompenso cardiaco, l’utilizzo di questa classe di farmaci ha migliorato significativamente gli esiti clinici, offrendo una gestione più efficace della condizione. Per garantire un accesso uniforme a queste terapie su tutto il territorio nazionale, è fondamentale semplificare il percorso del paziente e alleggerire l’attività amministrativa e burocratica a carico dei medici, mantenendo l’appropriatezza prescrittiva e la sicurezza delle terapie.
Diagnosi precoce e ruolo del farmacista
L’avvio tempestivo del trattamento, grazie alla diagnosi precoce, è cruciale per migliorare gli esiti clinici delle patologie croniche. Ad esempio, nel caso dello scompenso cardiaco, la diagnosi precoce può prolungare la sopravvivenza, ridurre il rischio di ospedalizzazione e contenere i costi sanitari. Il coinvolgimento attivo del farmacista nella prevenzione primaria e secondaria è essenziale per intercettare i pazienti e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da patologie croniche.